Brano: [...]ne con i comunisti, Di Vittorio, superate le ultime riserve, vi partecipò e in quello stesso anno aderì al Partito comunista. Chiamato a far parte della Commissione agraria, con Ruggero Grieco promosse la costituzione dell'yAssoc/az/one nazionale dei contadini poveri e ne divenne segretario.

Rieletto deputato nel 1924, verso la fine del 1925 fu arrestato, malgrado l’immunità parlamentare, per la sua attività antifascista. Con lui fu arrestato Cesare Massini. Rilasciato nel giugno 1926, dopo la promulgazione delle leggi eccezionali fasciste del novembre dovette espatriare clandestinamente. Il 7.5.

1927 fu condannato in contumacia dal Tribunale speciale a 12 anni di reclusione.

Nell’emigrazione e in Spagna

Dal 1928 al 1930 risiedette a Mosca e partecipò alla direzione dell’Internazionale contadina. In seguito fu chiamato a Parigi per organiz

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Brano: [...] a seguito delle crescenti violenze, fu costretto ad abbandonare la città.

A Roma

Rifugiatosi a Roma, fece parte del Comando militare nazionale di difesa proletaria che, nei giorni della «Marcia su Roma», organizzò la resistenza nei quartieri popolari. Dopo l’avvento del fascismo al potere fu designato, insieme a Vincenzo Gigante (v.), a far parte del riorganizzato Cbmitato direttivo della Federazione comunista romana di cui era segretario Cesare Massini. Nel 1923, divenuto segretario della Federazione, diresse con Gigante e con l’operaio De Nigris, segretario del sindacato, il grande sciopero al quale parteciparono i 18.000 edili della Capitale. Lo sciopero sfociò in una imponente dimostrazione di massa al mercato di piazza Vittorio, indetta contro il carovita e il fascismo, con la partecipazione delle massaie, dei rivenditori e dei cittadini presenti.

Membro del Comitato direttivo (eletto al congresso illegale della Federazione, tenutosi all’inizio del 1923), diresse lo sciopero e le manifestazioni di via Ripetta e di corso Umberto (oggi[...]

Brano: [...] 1922, per sfuggire alle continue vessazioni, da Brindi, si venne a Roma, trovando lavoro' come manovale edile. Avendo condotto alcune vertenze sindacali con particolare perizia, fu eletto nel comitato direttivo della Lega. Più tardi divenne segretario del sindacato provinciale degli edili.

Dopo la marcia su Roma dei fascisti, entrò a far parte del comitato federale del Partito comunista, al quale si era iscritto nel 1921 Si trovò a fianco di Cesare Massini (per breve tempo segretario), Car

io Farini, Pompilio Molinari, Vincenzo Baccalà e altri, come responsa^ bile del lavoro sindacale.

Nella primavera del 1923 diede vita a un comitato di agitazione per dirigere lo sciopero degli edili romani, al quale parteciparono compatti i 18.000 lavoratori della categoria. Lo sciopero sfociò in una grande manifestazione di massa in piazza Vittorio, contro il carovita.

Nel 1924, durante la crisi aventiniana, contribuì all'organizzazione del

lo sciopero antifascista e delle dimostrazioni di via Ripetta e corso Umberto. Ricercato per aver assicurat[...]